step #08- La cosa (la scelta)

 Cosa è per noi un "luogo"? il luogo non è solo la materialità dell'ambiente, ma è la nostra esperienza di esso,  l'insieme di ricordi, di impressioni, di emozioni che abbiamo vissuto e che ad esso noi, come milioni di persone prima di noi, hanno associato.
 E di queste esperienze il luogo si impregna, acquisendo un carattere, un'anima, una storia, una cultura.
é proprio da questo che possiamo partire per descrivere i luoghi, dai nostri ricordi.
Il luogo diventa dunque il cibo che lì abbiamo mangiato, la bevanda che lì abbiamo bevuto, la musica che lì abbiamo ascoltato, le persone che lì abbiamo incontrato e mille altre cose ancora.
La birra è  solo un tassello del immenso mosaico della Sacra di San Michele. questo oggetto è stato scelto non solo in quanto legato alla personale esperienza, ma anche per associazione e celebrazione delle origini stesse della birra, legata proprio ai monaci. infatti, se la storia di questa bevanda inizia già 5000 anni fa, con i Sumeri, possiamo vedere come il maggiore contributo alla sua attuale forma sia stato dato proprio dai monaci durante il medioevo. essi   operarono un decisivo salto di qualità nella produzione della bevanda, introducendo anche alcuni nuovi ingredienti, tra i quali il luppolo. Prima della sua diffusione, infatti, le birre venivano aromatizzate con erbe, spezie, bacche e cortecce d’albero. La birra aveva infatti inizialmente uno stretto legame con la religione, che era iniziato con la produzione di questa da parte delle sacerdotesse babilonesi nei templi. nella storia diventerà poi una bevanda sacra : come ogni liquido fermentato, essa ha subito un processo di purificazione e può trasmettere all'uomo le energie della terra nella loro totalità.


                   Conoscere i luoghi, vicino o lontani, non vale la pena, non è che teoria; saper dove                                                                       meglio si spini la birra, è pratica vera, è geografia.
                                                                         (Johann Wolfgang Goethe)

Commenti