#step 23- La cosa nella letteratura

Eschilo, Le Supplici, 472 a.C., quarto episodio
"pelasgo:
Maschi ben troverete in questa terra,
che non dall’orzo attingono l’ebbrezza."

in questo passo Pelasgo si rivolge agli egiziani, citando la birra in modo dispregiativo. Infatti  l'invenzione dello ζὔτος (o βρῦτον, o μέθυ κρίθινον) si attribuiva agli Egiziani, i quali ad ogni modo pare fossero gran bevitori di questa specie di birra d’orzo.

Tacito, Germania, 21-27, traduzione
"23 (1) Bevono un liquido di orzo o frumento, fatto fermentare fino a diventare simile al vino; i più vicini alla frontiera comprano anche vino. Hanno cibi semplici, frutta del campo, cacciagione fresca o latte rappreso; saziano la fame senza apparato e senza leccornie."

In questo passo Tacito descrive gli usi e i costumi dei Germani, soffermandosi in questo particolare sui banchetti, in cui compare appunto la birra, a cui egli richiama attraverso l'espressione "liquido d'orzo o frumento".


Shakespeare, Amleto, Atto V
"AMLETO:
No, perché? Anzi, sarebbe accompagnarlo fin lì con moderazione, e guidati dalla verosimiglianza. Alessandro morì, Alessandro fu seppellito, Alessandro tornò polvere, la polvere è terra, con la terra si fa la calcina, e perché con quella calcina in cui lui si mutò non potrebbero aver tappato un barile di birra? L’onnipotente Cesare, defunto e convertito in calce, tappa un buco per tener fuori il vento. Ahi, la terra che il mondo universo ha atterrito rattoppa un muro ed argina gli sbuffi del maltempo."
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